Nella sua semplicità oggi è stata una giornata speciale. Vado con Mina a Calestano al Ristorante Mantovani a ritirare il pranzo.


Quando ho messo la prima non ha nemmeno grattato, si vede che era felice di fare un giro!
Nei 1.000 metri di andata è tornata viva dentro di me quella bellissima sensazione che ho represso negli ultimi 2 mesi e che solo Mina mi sa regalare. Un misto di libertà fisica ed emotiva. L’aria sulla faccia, il suo rombo, la strada davanti a me… Quando torno a casa porto in tavola un grande classico della cucina parmense, da gustare con gli affettati locali. In Italia lo chiamano “gnocco fritto”, ma per i parmensi è qualcosa di più sofisticato, qui la conosciamo come la “torta fritta”.

In questo periodo ho accettato le restrizioni senza fiatare, ma le persone e le cose tornano più potenti che mai quando ti sono mancate davvero. È proprio vero che tutto ciò che si emargina è destinato a riemergere.

La prossima volta che trovo il cancello aperto dal 18 maggio in poi ci fermano forse in Pakistan!!